La nudità emotiva è nettamente più difficile di quella puramente fisica Essere fisicamente nudi è un fatto visivo, e quindi i puritani in questo campo possono essere facilmente braccati e i loro vestiti possono essere nascosti dai moralisti del piacere contemporanei, con tutto il loro insistere sull’essere fisicamente a proprio agio. Ma poiché il sé è incluso nel corpo, la ritrosia emotiva può richiedere un periodo di tempo maggiore per essere individuata, anche se in questo campo possono esserci altrettanti puritani, se non di più. La nudità emotiva deriva dalla rivelazione fatta a un altro essere umano della propria debolezza e inadeguatezza - una forma di dipendenza che ci toglie la possibilità di imporci se non attraverso il semplice dato della nostra esistenza. Non possiamo più mentire o millantare, vantarci o nasconderci dietro belle parole, come diceva Montaigne riguardo al momento della morte, quando, emotivamente nudi, dobbiamo parlare un francese sincero (o qualunque altra sia la nostra lingua). Io mi spoglio emozionalmente quando confesso un bisogno (…) quando permetto che tu mi veda (…). Cos’è dunque un rivestimento emotivo? È un intero guardaroba concepito apposta per preservare dalla vista di un altro la morbida interiorità, la simbolica vulnerabilità genitale, il grande segreto << Ho bisogno di me >>. Alain De Botton (dal libro Il Piacere di Soffrire)