Proporre materiale con contenuti sessuali più o meno espliciti ad un pubblico di bambini e minori è senza dubbio pratica normalmente considerata deplorevole dal buon senso comune (ed anche punibile e perseguibile dalla legge, in taluni casi). Cio' nonostante, ormai da decenni, grandi multinazionali esportano e vendono in tutto il mondo prodotti d'intrattenimento destinati ad un pubblico di bambini e giovanissimi, carichi di tali suggestioni: immagini e messaggi di natura sessuale grossolanamente “subliminali” vengono inseriti nei più famosi ed amati cartoni animati per bambini, mentre giocattoli squallidamente sessisti vengono prodotti e distribuiti indisturbatamente in tutto il mondo. Lo scopo di questo fenomeno rimane oscuro, tuttavia, sembra senza dubbio voler istigare ignoranza e promiscuità nel subconscio del fruitore. Tali contenuti vengono infatti legati a produzioni accessibili anche ad un pubblico infantile, il cui apparato cognitivo è notoriamente molto piu sensibile alla ricezione di suggestioni subliminali. Questa pratica viene inspiegabilmente promulgata sin dalla seconda metà inoltrata del'900; gia' nota a molti, è portata all'attenzione del grande pubblico negli anni '90, con l'avvento di internet. Ad oggi, l'entità della sopradescritta fenomenologia è sempre crescente, in misura proporzionale al crescente accesso ai media da parte dei più piccoli. Inoltre, quanto appena descritto sembra essere normalmente ACCETTATO dall'opinione pubblica, che continua a fruire imperterrita e non curante tali prodotti, o a subirne passivamente l'incombenza. Il presente progetto verte a sottolineare questo aspetto, giocando con il limite di sopportazione/sensibilità /tolleranza da parte del fruitore nei riguardi di tale tema, che, pur essendo ormai di dominio pubblico, non sembra ancora aver trovato un vero e proprio spazio all'interno della realtà culturale contemporanea(ne' dal punto di vista morale, ne' da quello "giuridico" e politico.), tentando quindi di stabilire una volta per tutte il confine tra “lecito” e “taboo", o meglio: TENTANDO DI STABILIRE SE EFFETTIVAMENTE TALE CONFINE ESISTA., osserva fino a che punto possano arrivare la noncuranza del pubblico adulto e l'ingenuità del pubblico piu giovane nell'attendere a tale fenomenologia, portando al limite minimo la metafora e la “sublimazione” della stessa ed assottigliando il confine che le renda palesemente individuabili dagli adulti, o ingenuamente ignorabili dagli infanti. *Progetto presentato Labadanzky unpoliteartmachine (-Regia/Video/audio by Serena Gargani Serenase, Davide Brancato Sfera – interpretato da Ilaria Solari – toys e concept by Giulio Biazzi)