Il progetto, composto da 44 lavori, si ispira al libro "Le Città Invisibili" di Italo Calvino. Ho letto il libro numerose volte, e ad ogni lettura le storie e i personaggi si rinnovano ai miei occhi, dandomi la sensazione di non averne mai sfogliato le pagine. Le città cambiano e si evolvono, come quando si passeggia per le stesse strade e ci si rende conto di nuovi particolari che si sono aggiunti o sostituiti ai dettagli che rendevano gli spazi sempre uguali. Come nel libro, ma con l'aiuto della pittura e del processo scultoreo anziché delle parole, ho viaggiato di città in città, seguendo percorsi che solo gli occhi appassionati ed entusiasti di chi viaggia sanno vedere. Come nel libro, ogni lavoro sviluppa una tematica particolare. Abbiamo, così, le città e gli scambi, il nome, la memoria, il cielo, i morti, il desiderio. In molte di esse è possibile riconoscere architetture realistiche, forme familiari, ma sono frutto di pura fantasia. Sono città invisibili, impalpabili, fatue; a volte divengono però materia e persona, a volte invece tornano ad essere sospese nell'aria e si sviluppano in alto o in basso, verso il nulla o verso il tutto. Possiamo immaginarle come vogliamo, costruite con materiali pregiati oppure fatte di squallide lamiere. Possiamo immaginare gli abitanti muoversi tra le loro vie e le loro mura, per le strade, sui ponti, nei giardini, e le loro vite, i loro atteggiamenti modificano la struttura e la natura stesse della città. La città è una grande allegoria dell'esistenza e della creazione umana, è manifestazione dell'uomo nei suoi talenti e nelle sue miserie, nei sentimenti e nelle passioni, è il luogo dell'esperienza, delle relazioni e degli scambi. Le città invisibili, immaginarie, sono il luogo dell'esperienza simbolica e condividono il legame con l'assoluto della poesia. Questo lavoro, attraverso ogni città rappresentata, è un viaggio mentale, un percorso interiore attraverso la realtà e l'immaginazione, attraverso le cose ed il loro contrario, il bello, il brutto….. E' uno stimolo per la fantasia, che ci esorta a vedere le città invisibili materializzarsi davanti ai nostri occhi, a farle nostre, a immaginarle come le vorremmo. E magari, facendo ricorso al cuore piuttosto che all'esercizio della razionalità, incoraggia a sognare, viaggiare, creare…..