Reporting System è una dinamica interdisciplinare per l’arte contemporanea che promuove processi creativi nello spazio pubblico. Fondata nel 2004 da Gennaro Castellano, artista e Antonella Annecchiarico, dirigente pubblico è operativa dal 1999 sotto la sigla progettozingonia. Una rete sinergica fra artisti, intellettuali, istituzioni culturali e titolari di funzioni pubbliche al fine di creare una convergenza di visione e intenti su problematiche che investono la società, il territorio, le relazioni tra individui, le dinamiche interculturali. Nella progettazione degli interventi l'attenzione si concentra sull'analisi dei territori e nella creazione di piattaforme di dibattito che danno voce a una pluralità di punti di vista. Ciò che caratterizza il lavoro di Reporting System è l'osmosi fra il sistema dell’arte e il corpo sociale, l’arte contemporanea diventa processo articolando nuove letture e visioni sulle problematiche della contemporaneità, per rientrare nelle sedi istituzionali dell’arte contemporanea. Questo doppia prospettiva di azione e rappresentazione dà corpo e sostanza alla ricerca artistica e si basa sull’idea che l’arte si alimenta e trae nuova linfa anche dalla relazione con la società. Reporting System realizza progetti di arte contemporanea, promuove convegni , seminari e percorsi formativi, cura e realizza pubblicazioni e video. Reporting System collabora con: Provincia di Milano_ inCONTEMPORANEA la rete dell'arte, Milano_Cittadellarte Fondazione Pistoletto, Biella_Ancitel Lombardia, Milano_ a.titolo, Torino_ Asso.S.B., Bergamo_Connecting cultures, Milano_Dipartimento Educazione Castello di Rivoli_ Huit Facettes Interaction, Dakar_46xp, Milano_Isolagaribaldi.net, Milano_ Fondazione Riccardo Catella, Milano_inCulture, Amburgo_ Anisa, Milano. Organigramma organizzativo direzione artistica: Gennaro Castellano coordinamento: Antonella Annecchiarico assistenti di progetto: Elisa Legnani, Alice Piciocchi, Alessandra Ghinato collaboratori: Federica Galloppi, video e media_Alexander Grossklags, progetti e traduzioni_Marco Ferrante, web site_Hamath Djagne, mediazione culturale_ Elena Pardini, progetti _Monica Moschini, progetti_ Modou Guye, set designer. I progetti di Reporting System si sono frequentemente avvalsi della consulenza scientifica di Gabi Scardi. Il maggiore capitale di cui dispone l’associazione è il sistema di relazioni e di collaborazioni che negli anni è riuscita a creare con il mondo dell’arte e della cultura contemporanea, in particolare con Istituzioni e curatori indipendenti attivi nel settore della Public Art. Il taglio interdisciplinare dei progetti realizzati ha permesso di creare aderenze con il sistema delle amministrazioni pubbliche e del privato sociale. Una rete di relazioni che ha consentito di abbattere i costi dei progetti, sia in termini di spesa per le collaborazioni e le consulenze scientifiche, sia in termini di circuitazione, preservando la qualità degli interventi realizzati, inseriti in circuiti internazionali e oggetto di attenzione a livello accademico e di sistema. Il progetto milanofficine nasce dalla volontà di mettere a disposizione un capitale di know how e relazionale per la crescita del potenziale creativo giovanile della Città di Milano e del suo territorio metropolitano, orientando l'azione dell'associazione verso la produzione e post produzione di opere di giovani artisti attraverso la creazione di un hub creativo che articoli una rete di progetti sul territorio interagendo con i suoi attori principali. La fattibilità del progetto presentato è stata fondata sul presupposto di attivare la propria rete di collaborazioni in essere e di inserire nuove realtà nel circuito ufficiale dell'arte. Si è deciso di presentare il progetto in partenariato con l'Associazione Sintetico, una dinamica di recente formazione, al fine di sperimentare direttamente una formula di co-progettazione che presenti caratteristiche formative e sia di per se stessa innovativa. L'attività si sviluppa lungo i seguenti assi principali: 1. progettazione e realizzazioni di progetti artistici 2. organizzazione di eventi in spazi per l'arte contemporanea 3. organizzazione di percorsi formativi 4. partecipazione a convegni e seminari 5. partecipazione ad eventi espositivi di carattere internazionale 6. pubblicazioni Di seguito un breve abstract dei principali progetti realizzati da Reporting System e per una conoscenza più approfondita dei punti sopra citati si rimanda al sito web della suddetta: www.reportingsystem-art.net Osservatorio sul contemporaneo, 1998/1999 Un progetto artistico-formativo-ambientale In area Zingonia (BG) in collaborazione con gli Enti locali e l’Accademia Carrara di B/A di Bergamo. Un piano programmatico di iniziative culturali, di carattere interdisciplinare, atte a sviluppare sensibilità ed interesse per le diverse espressioni del contemporaneo. L’intento è quello di considerare l’area dei comuni partecipanti al progetto come un unico territorio collegato idealmente attraverso percorsi culturali, artistici ed ambientali. Zingonia: Arte Integrazione Multiculture, 1999/2002 Propone il coinvolgimento di artisti in relazione diretta con il territorio, concentrando l’attenzione sulle periferie e l’elemento interculturale. Un occasione di incontro tra artisti, comunità di immigrati, popolazione locale e amministratori allo scopo di creare convergenze di visioni e proposte. Insignito da una giuria internazionale del Minimum Prize presso Cittàdellarte-Fondazione Pistoletto in occasione della mostra “Arte Pubblica:Lo spazio delle relazioni”, a cura di Anna Detheridge. Hanno partecipato al progetto: Stefano Arienti, Gennaro Castellano, Liliana Moro, Luca Vitone. Voyages croisès, 2003/2005 Uno spazio collettivo di dialogo fra culture e discipline. Una partnership tra Reporting system, Huit facettes interaction ed altri interlocutori: intellettuali, politici, amministratori e ONG, italiani e africani. Il progetto concentra l’attenzione sul ruolo dell’arte e della cultura in relazione al dialogo interculturale, partendo da alcune tematiche di interesse pubblico come: democrazia, economia, sviluppo, religione e migrazione. Invitato alla Biennale di arte contemporanea Biacs2, Siviglia 2006. Cartello n°1 Interculture, 2006 Un lavoro in sinergia con associazioni e gruppi rappresentativi di differenti nazionalità, presenti sul territorio di Milano. Un sistema di relazioni finalizzato alla creazione di un’opera dal valore evocativo e simbolico. Si concretizza attraverso un processo di negoziazione e nel coinvolgimento di attori estranei al sistema dell’arte ma impegnati nel dialogo interculturale. Nel giardino con alice, 2006/07 è un laboratorio di public art nel quartiere San Salvario a Torino. In questa area urbana caratterizzata dalla presenza di culture differenti e per misurarsi con questo “quartiere-mondo” è stato sperimentato, con un gruppo di bambini di cinque anni, un percorso che parte dai contenuti specifici dell'arte contemporanea. Staff di progetto: Reporting System, Milano.Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli. Scuola Bay, Torino. Associazione a.titolo, Torino. Drafiting emotions, 2007 Un viaggio attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, un metodo di comunicazione e scambio con l’universo giovanile. Un percorso di ricerca e sperimentazione incentrato sulle nuove geografie generazionali. Workshop e azioni creative presso l'Istituto Oriani-Mazzini di Milano e il Gymnasium Ohmoor di Amburgo, in collaborazione con l'associazione Inculture, in cui i gruppi di studenti hanno partecipato alla realizzazione di un video e di un giornale. Il progetto è stato presentato alla Triennale di Milano Diari in attesa, 2008 Nuove geografie urbane: Garibaldi-Isola–Varesine,Milano Un percorso di ricerca e sperimentazione incentrato sulle nuove geografie urbane, che focalizza l’attenzione su Milano, interessata in questo momento da importanti trasformazioni che coinvolgono il cuore della città. Una riflessione sul progetto di Porta Nuova, recentemente approvato, che coinvolge i quartieri Garibaldi-Isola-Varesine, area emblematica della complessità della città contemporanea. Scene dal quotidiano, memorie, opinioni, interviste si intrecciano nelle pagine di in una graphic novel in cui si potranno ritrovare i protagonisti e i loro punti di vista. Stanze in luogo di, 2009 la percezione dell'insicurezza nell'epoca della comunicazione globale Milano e l’area metropolitana sono il palcoscenico da cui far emergere una gamma di suggestioni e criticità ispirate a problematiche che riflettono una più generale questione globale. Particolare attenzione viene dedicata alle periferie con un'azione che si svolge in un quartiere di nuova costruzione nel territorio del comune di Senago, microcosmo rappresentativo di una realtà diffusa nell'area metropolitana. Il quartiere, caratterizzato dal fatto di essere prevalentemente abitato da immigrati di vecchia e nuova generazione, è stato scelto per ospitare dei laboratori al fine di analizzare il fenomeno della convivenza tra gruppi sociali di diversa cultura. Progetto realizzato in collaborazione con Qfilm-Manufatti Audiovisivi e Teatro Periferico, presentato alla Triennale di Milano, in occasione di inCONTEMPORANEA, la rete dell’arte. Milanofficine, 2010 milanofficine, si propone di sviluppare un progetto di arte contemporanea, orientato alla metodologia della Public Art, che evidenzi il rapporto che intercorre tra pratiche artistiche e responsabilità sociale rivolto alle nuove generazioni. Il progetto, della durata di 18 mesi, da aprile 2010 a giugno 2011, prevede l’attivazione di quattro progetti laboratorio, gestiti da associazioni diverse, che si concentrano sull’analisi di specifici linguaggi artistici prossimi alla sensibilità giovanile quali le tecniche audiovisive, la graphic novel, la scrittura creativa e la pratica interculturale, con particolare attenzione a temi di attualità quali l'identità territoriale, il dialogo interculturale, la coesione sociale, le dinamiche relazionali tra ambiti della società che generalmente non comunicano. Inoltre il progetto, in tutte le sue fasi, sarà monitorato dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università Milano-Bicocca. Con l’obiettivo di realizzare un intervento fortemente radicato nell'area metropolitana di Milano, milanofficine crea un’occasione di riflessione contestuale alle trasformazioni che la città sta vivendo, anche in prospettiva di Expo'2015, focalizzando gli interventi in aree cruciali nello sviluppo urbanistico e sociale della città. Nel suo complesso e nelle ampie sfaccettature di cui si compone l’intervento, l’attenzione è rivolta verso le possibilità che la cultura può offrire come elemento essenziale nello stimolo all’innovazione e alla sperimentazione. In prospettiva, uno degli obiettivi del progetto è la creazione di uno spazio di ricerca, un incubatore creativo, dedicato alle attività che milanofficine intende implementare nei prossimi anni; un’occasione di confronto e di elaborazione da condividere con realtà dinamiche e consolidate sul territorio metropolitano di Milano nel settore della ricerca artistica contemporanea. Playing With Pamuk (PWP), 2010 Playing With Pamuk è un progetto di arte contemporanea che si propone di capire come la società attuale possa rispondere ad una tra le sfide più urgenti della nostra civiltà: una società interculturale più matura e consapevole. Un filone di ricerca volto a coinvolgere il mondo dell'arte nel processo di integrazione tra culture europee e al dialogo con quelle extra-europee. Il progetto, un dispositivo relazionale costruito con l'intento di invitare a interrogarsi sul rapporto con l'altro, fa esplicito riferimento ad un testo di Orhan Pamuk, autore che ha sviluppato una riflessione profonda su questioni quali la libertà di pensiero e di espressione, i diritti delle minoranze, i pregiudizi e la mitizzazione che una cultura sviluppa nei confronti di un’altra. L'idea nasce dall'osservazione delle dinamiche che investono la società contemporanea, quali l’incontro-scontro tra culture e la difficoltà degli individui di relazionarsi se non in funzione dell'appartenenza a grandi categorie quali la razza, la religione, la condizione sociale. Pensato per il distretto di zona 9 della città di Milano, microcosmo di culture e ideale palcoscenico da cui far emergere una gamma di criticità ispirate a problematiche di risonanza globale, il progetto suggerisce nuove visioni e modalità di approccio alle importanti questioni che caratterizzano la nostra epoca, impiegando la pratica interculturale come opportunità per sviluppare la creatività. Attraverso un processo partecipativo è stata eseguita una mappatura del quartiere misurando, secondo una scala di valori da 1 a 10, il livello di mixofobia (la paura di mischiarsi al diverso) e di mixofilia (l’annullamento di sé nella fusione con l’altro) ; è stato coinvolto un consistente numero di persone, italiani e stranieri: singoli individui, rappresentanti di associazioni e cooperative, enti e professionisti del settore, invitati ad esprimere il proprio punto di vista. Gli strumenti utilizzati sono stati l'intervista, i test a risposta multipla, la fotografia, gli incontri personali e di gruppo oltre che una serie di azioni in emblematici luoghi del quartiere, dei tableaux vivant, in cui alcuni concetti chiave sono stati mostrati ai passanti per invitarli a riflettere sugli argomenti in questione.