"Urban eyes" - poesia di Alessandro Bertacchini Non ci sono angeli in questi angoli, né occhi urbani per guardare, città vuote senza un perché, viandanti soli che sfiorano i muri, colori impavidi e tapparelle troppo consumate. Rotolano bottiglie vuote come anime negli inferi, murales senza morale, apparente, un cane e una bambina, occhi grandi pieni di luce, prigionieri di ombre. Un bosco urbano, di lamiere vernice rossa di peccati che scivola tra cuori sudati, fili elettrici di un tempo, glorioso futuro che non c’è più. Né odori, né profumi solo quel che rimane di una pozzanghera, unica traccia del passato, nostro indelebile, fiero.