Nelle foto, metto in scena dei piatti dall'aspetto prelibato. Un rito estetizzante, in bilico tra appetito visivo e fisico. La mia volontà in questo lavoro è di esprimere la potente dicotomia che esiste tra ciò che percepiamo e ciò che è reale, creando un parallelo tra ciò che crediamo di mangiare con ciò che in realtà mangiamo. 1° foto: "Spaghetti ai frutti di mare". A prima vista l'immagine è invitante, succosa. Ma ad un'analisi più attenta ci rendiamo conto, con disgusto, che i "frutti di mare" altro non sono che “rifiuti di mare” 2° foto: “Pappardelle al ragù” al cui interno scorgiamo pastiglie di antibiotici ed altri farmaci usati nell’alimentazione animale. 3° foto: ”Spaghetti al nero”. Nell’immagine focalizzo l’attenzione sulle tonnellate di petrolio finito nei nostri mari. Il titolo vuole riunire la forza dei significati del vocabolo sostenibilità, così usato oggi in termini ambientali. I toni estetizzanti delle immagini vogliono anche descrivere come nel mondo dell’economia globale sia molto più semplice pagare una campagna pubblicitaria impeccabile ed estremamente accattivante per poi vendere prodotti di bassissimo livello qualitativo.