Nella serie da cui sono state tratte le immagini, circa 80 foto analogiche, il vero soggetto è il movimento e l'ispirazione ha origine dal messaggio delle avanguardie artistiche storiche, e precisamente: dal Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti, di Umberto Boccioni e Giacomo Balla, dal fotodinamismo di Anton Giulio Bragaglia, dalle cronofotografie degli scienziati Marey e Muybridge, dal teatro e dalla danza della scuola tedesca del Bauhaus. Il dinamismo, del corpo umano e degli oggetti, è evocato soprattutto mediante la successione “cinematografica” delle immagini in sequenza della cronofotografia. In altri casi, il moto è “congelato” in un particolare istante o suggerito dall'uso di linee curve e diagonali, dal loro scarto rispetto alle linee rette e alla percettivamente statica griglia ortogonale degli assi verticali e orizzontali, dallo spezzarsi dell'equilibrio statico della simmetria bilaterale, dagli effetti scia e alone. Sul tutto aleggia una sottile vena giocosa e ironica.