Comprende le opere realizzate mediante l’utilizzo della tecnica a “china secca” e “china viscosa” tra il 1997 e il 2009. Il pigmento nero, unito ad un misterioso elemento chimico, conferisce al soggetto una forza comunicativa dirompente. La complessità virtuosistica delle linee costruisce una tessitura affascinante la quale ospita al suo interno figure e scritte nascoste. L’osservatore si trova quindi al cospetto di quella che Charles Baudelaire avrebbe acutamente definito una “foresta di simboli”. I disegni appartenenti a codesta raccolta sono considerati tra i più affascinanti sia per l’ambiziosa metodologia esecutiva, sia perché il contenuto degli stessi è una “summa” del sapere universale.