Vip – Visual Pop Manifesto per la cultura visiva ed emozionale Premessa Oggi è sempre più difficile tracciare un percorso riconoscibile, netto e distinguibile. Oggi, a differenzad i ieri, i valori cromaticie compositivi di ispirazione razionale sono stravolti dall’ incalzante abuso di mezzi tesnologici. Sempre più spesso le avanguardie sono vittime di questo incessante progredire verso il nulla. Il manifestismo è parte delle avanguardie quanto le opere e il loro spirito; da oltre cent’anni. Quando una filosofia incontra un’espressività, nasce un manifesto. È consuetudine che le avanguardie artistiche si presentino al mondo tramite una più o meno complessa chiave di lettura, un documento di identificazione in cui siano enunciati lo spirito, le motivazioni, l’atteggiamento e gli obiettivi preposti. Enunciato Creare, dichiarare ed espandere il prorio mondo attraverso la rappresentazione dell’emozionalità. La dove il Surrealismo ha sviluppato un’incerta tessitura cromatica senza definizione, restando schiavo del canonico (ovvero dell’uso proprio delle tecniche di pittura) rendendo lividi i colori della dimensione, vanificando talvolta i messaggi, la Visual Pop si propone di creare la voce interiore senza mantenere canoni di irrazionalità. Ci si propone di usufruire di materiali di piccole o grandi dimensioni, di disobbedire alla concertazione dell’iconografia, di trasmettere sensazioni in un quadro più ampio, dove le opere si possano esprimere come forma di dialogo e non di monologo. Di fatti solo creando è possibile creare qualcosa di più grande del se (inteso come personalizzazione e destrutturizzazione visiva). Dichiarare ciò che si rappresenta, la ragione per l’esistenza, il proprio perché nel mondo. Solo sogni potenti ispirano azioni potenti. La Visual pop è l’arte dell’espressione, non abbisogna di scuola, di tecnica o di esperienza, ma di sentimento, di atteggiamento, di parole, comportamenti, abitudini, valori. Si rinnega pertanto il cinismo della Nuova oggettività e dalla semplicità equilibrata del Neoplasticismo, del Dadaismo e del Suprematismo e più in generale la Pop Art, forma d’arte popolare in netta contrapposizione con l’eccessivo intellettualismo dell’Espressionismo Astratto. In questo contesto dunque la Visual Pop va vissuta come “popolare”, ovvero come arte del popolo o per il popolo attraverso l’individuazione della personalità e della soggettività, dell’individualismo e del pensiero libero e sconnesso dalle logiche del populismo, e non come arte di massa, cioè prodotta in serie o riproducibile. Viene inoltre tracciata una più importante linea di confine interpretativa, ovvero l’artista non è al servizio dell’uso canonico dei mezzi di supporto dell’opera, ma viceversa ogni strumento, ogni materiale è al servizio dell’ opera. Decalogo 1 Unicità e irriproducibilità Ogni opera abbraccia il concetto di unicità, ovvero del proprio ed esclusivo valore intrinseco ed emozionale legato al tempo. Ogni opera infatti raffigura ed esprime uno stato d’animo. 2 Criteri qualitativi L’opera non è soggetta al tempo, non nasce per esserne testimone. Si adopera per contestualizzare visivamente una frazione del proprio vissuto attraverso l’iconografia del presente. 3 Esistenza del bello artistico La Visual Pop si propone di essere testimone ed esteta, ovvero di colloquiare con attraverso la cromia, la forma, la geometria degli elementi, destrutturandone ogni collocazione intrinseca. 4 Il rifiuto della riproduzione e della simulazione. Ogni opera è unica, irriproducibile. L’uso dei materiali ne traccia un confine netto, 5 L’impegno e la passione abbracciano la ricerca di nuove formule compositive, stilistiche e comunicative, vertendo in ogni modo alla ricerca continua della massima interpretazione dell’ideale con ogni elemento, utilizzandoli oltre i limiti del consueto. Ed è in ogni qual modo gradita, se non essenziale, la ripetitività degli elementi rappresentati. 6 La metodica creativa implicita comporta in maniera unica e innovativa processi mentali non lineari da parte dell’Artista, evidenti nelle continue evoluzioni e reinterpretazioni delle simbologie trattate. 7 La pratica dell’alchimia, ovvero la presenza di tecnica mista, in prevalenza con l’ausilio di elementi naturali. 8 Il diniego assoluto di tecniche virtuali, fotogrammi, fotomontaggi, stampe e processi in serie, siano essi di supporto o esposti. 9 L’opera deve essere prodotta e desunta seguendo una dichiarazione di intenti, ovvero attraverso mezzi, strumenti, tecniche, ispirazioni e supporti prefissati. 10 Al fine della,comunicazione, la Visual Pop non esclude nessun campo di applicazione, nascendo come filosofia individualista e rinnegando la retorica culturale, essa può essere applicata la dove l ‘artista (ovvero l’individuo) ne percepisca la necessità. Al fine dei punti precedenti pratichiamo, richiediamo, stimoliamo e promuoviamo la piena coscienza creativa per la tutela e l’esaltazione dell’originalità stilistica e per il mantenimento della componente umana nell’opera stessa e nella sua interpretazione, perchè essere individui diventi il nuovo standard. Micos Gothjer