BioMorfismi di Gianpaolo Marchesi A cura di Rosanna Mele Palazzo Ducale-Castelnovo Ne' Monti (RE) Dal 26 marzo al 1 Maggio 2016-venerdì, sabato, domenica ore 15-18 ...la fotografia verso un uso pittorico... Daniel Barenboim La sinergia tra impegno ecologico e sensibilità estetica è fil rouge del Progetto “ I Colori della Biodiversità” cui da anni l’artista emiliano Gianpaolo Marchesi dedica studi, tempo ed energia creativa. BioMorfismi, non a caso, si presenta come sintesi fotografica di un percorso artistico ed espressivo che intreccia realtà ed immaginazione, materia e spirito. Le opere di questa collezione rispondono ad un’ urgenza creativa ben precisa: essere memoria espressiva ed estetica del proprio tempo; parabola ecologica ed artistica che sperimenta le potenzialità della fotografia anche per indagare il transfert emozionale e cognitivo della nostra memoria visiva. Messi di fronte alle opere di Marchesi si intuisce quanto importante sia il pretesto figurativo che ispira i suoi scatti; pretesto, nel senso del saper fare che emerge, evidentemente finalizzato ad altra causa. Il dominio della natura è apparente, resta in superficie o quanto meno non travalica il campo dell’analisi che si sviluppa in profondità con un valore descrittivo, imperniato sul modulo inteso nell’accezione molecolare di sagome biomorfe, ombre e colori. “Il colore - affermava Charles Blanc – sottomesso a regole sicure, può essere insegnato come la musica”. L’opera di Gianpaolo Marchesi non è certo da meno. Il suoi “Colori della Biodiversità” offrono in ogni scatto un pentagramma di note cromatiche finalizzato al momento solenne della gioiosa composizione armonizzata in ogni piccolo dettaglio come parte del tutto. Le fotografie di Marchesi, pur nella loro apparente astrazione visiva, evocano le forme viventi della natura in una combinazione espressiva - tra pensiero, scienza ed arte - di grande fascino. Lo stesso termine BioMorfismo, individuato per caratterizzare i contenuti tematici della Personale di Marchesi, derivante dalla combinazione della parola greca “bios” che significa vita, e “morphe” che significa forma , ben descrive il “surrealismo astratto” di composizioni accostabili idealmente alle suggestioni espressive di alcuni grandi artisti del passato che produssero splendidi biomorfi pittorici e scultorei: pensiamo in particolar modo a Joan Mirò, Jean Arp, Henry Moore, Barbara Hepworth e non ultima Louise Bourgerois. Questa dimensione di ricerca tra passato e presente creativo emerge sia negli studi site – specific che Marchesi, in qualità di Professore, promuove nelle scuole attraverso una didattica laboratoriale, sia nelle sperimentazioni tecnico- fotografiche che caratterizzano il suo lavoro a partire dal 2011. L’artista e l’ingegnere professore sono un unicum. Il primo cede il passo al secondo; siccchè il pretesto figurativo lascia l’intero campo al valore spaziale e tonale degli equilibri compositivi inglobati in un gioco di ombre e luci che generano naturalmente forma e movimento. Appassionatamente radicato al territorio, Marchesi dilata il suo intuitivo sguardo oltre ogni confine espressivo; travalica limiti tecnici e propone un’estetica animista dai linguaggi e dai toni di intima ed universale ricezione. Il suo esplicito invito è: Salvaguardare la Biodiversità e, con essa, l’esistenza di ognuno di noi. Operare per la salvaguardia dell’ambiente e dell’uomo , tout court , è missione cara all’artista che intende così dare vigore alla “memoria storica collettiva” al saper fare pensare, trasmettere in termini di conoscenza, amore, rispetto dell’esistenza tutta. Non a caso l’impegno artistico di Marchesi mira a rinnovare creativamente il moderno dibattito ecologico accostandosi alle teorie olistiche di Gregory Bateson concernenti “ l’ecologia della mente” e alla riscoperta del pensiero ecosofico di Félix Guattari. In tale ottica, il lavoro del nostro artista pone in evidenza come la non-cultura ecologica globale sia manifestazione di una più vasta crisi di natura cognitiva e morale che ha investito la nostra società. Il suo decennale impegno artistico diviene, dunque, riferimento di un attivismo creativo che sembra legarsi concettualmente all’estetica “Wabi-sabi” inteso come ideale stile di vita etico ed estetico: come esperienza interiore capace di cambiare il nostro modo di vedere gli oggetti, di vivere gli istanti, abitare la natura; di esaltare la nostra capacità di trovare l’armonia in ogni organismo vivente come anche in oggetti apparentemente dismessi. BioMorfismi, dunque, si propone di mettere insieme pensiero ecologico ed azione creativa che si estrinsechi in un rinnovato e partecipe rispetto della natura, dell’ambiente, dell’uomo. La natura con le sue forme e colori, la salvaguardia della Biodiversità, l’interesse per la fotografia come memoria storica al pari della pittura , la sperimentazione tecnica dei materiali: queste le passioni che animano l’mmaginario percettivo e creativo di Gianpaolo Marchesi e danno titolo, per altro, alla collezione in mostra. BioMorfismi non a caso si pone come progetto di sintesi visiva sulla Biodiversità che egli documenta artisticamente, creando scene fotografiche capaci di celebrare creativamente la natura e l’essenza spirituale di ogni organismo vivente. Nei suoi scatti, a tratti di concettuale evocazione, le immagini sono costruite su giochi di luce, colore, ombre e volumi di vibrante energia vitale. Le sue composizioni, volutamente pensate con una tecnica di stampa fotografica su tela grezza, esaltano la surreale astrazione di ogni soggetto BioMorfico ritratto e permettono, attraverso la sintesi di forma e colore, di evolvere la fotografia di Marchesi allo stato di pittura. In questo progetto espositivo, si avverte la nuova disposizione animista ed estetica dell’artista che approda a soluzioni creative d’inedita suggestione tanto nell’’ispirazione realista dei soggetti quanto nell’ esecuzione finemente concettuale ed elegante dei risultati. Attraverso il tema cardine della Biodiversità, e nonostante esso, la fotografia di Marchesi diviene un efficace “medium” comunicativo per la riscoperta dell’ armonioso contatto tra l’uomo e la natura. Leit motiv dell’intera collezione di scatti è, oltre al tema, la sperimentazione tecnico-visiva di una fotografia che da vita a scene di accattivante memoria sensoriale. Le sue immagini, di grande impatto cromatico, sono testi iconici che stimolano l’immaginazine e conducono lo spettatore in un racconto visivo che intreccia abilmente frammenti di esperienza e ricordi personali, stralci di storia naturale e valorizzazione del territorio. Nella sua unicità tecnica ed espressiva “BioMorfismi” propone un percorso visivo, nell’opera dell’Artista Emiliano, che aiuta a comprendere al meglio non solo l'originale natura espressiva della sua ricerca ma anche l’importanza, come lo stesso Giampaolo Marchesi fa notare : “di sensibilizzare l’opinione pubblica sul grave problema che coinvolge tutti noi la progressiva perdita della Biodiversità.” Dott.ssa Rosanna Mele