Il titolo "Da un atlante del mondo difficile" è il titolo di una poesia di Adrienne Rich dove l'atto del leggere e del cercare riparo nei versi viene mostrato mentre l'ipotetico lettore attraversa delusioni e banalità dell'esistenza come se in fondo l'unico nord per orientarsi in questa mappa di mediocrità e dolore fosse restare attaccati-aggrappati- alla verità e all'interezza della parola poetica. Ho spesso lavorato sulla favola (a parte "Hotel Pinocchio" in "Le cose che vedi") e sulla potenza simbolica che riesce ad evocare. In un certo senso qualcosa di quella traccia, di quell'impronta è presente anche in questo lavoro ma in modo più oscuro. C'è di nuovo un perdersi nel bosco, l’odore del lupo e dei suoi denti scintillanti, di nuovo un rischio, un cercare l'ora notturna che allunga le ombre, che scontorna le cose che di giorno appaiono placide rendendole inquietanti. Ho cercato di rappresentare i punti di rottura, le esitazioni, una catalogazione delle paure-alcune mie personalissime- altre che mi sono state raccontate dai protagonisti delle foto. Un archivio del buio, una mappatura del fiato sospeso.
