“… direi piuttosto che Pinocchio è altamente indiziario, che è un libro di tracce, orme, indovinelli, burle, fughe, che ad ogni parola colloca un capolinea.” Pinocchio: un libro parallelo, Giorgio Manganelli, Adelphi. La serie fotografica “Hotel Pinocchio” è ispirata al libro di Carlo Collodi “Le avventure di Pinocchio- Storia di un burattino”. Ho scelto, ho messo a fuoco, una decina di episodi chiave del romanzo e li ho messi in scenda costruendo dei set che esaltino e evidenzino il lato “magico”della storia, la potenza simbolica dei personaggi e delle situazioni. Sono interessata alla capacità che ha avuto questo libro di entrare nell’immaginario collettivo e nel linguaggio comune tanto da essere metafora condivisa per nominare alcune circostanze (si pensi solo al naso come sinonimo e sintomo della bugia, all’accezione che ha il definire qualcuno come “il gatto e la volpe”, il significato del “Paese dei balocchi” …). In linea con i miei precedenti lavori mi sono concentrata sulla potenza evocativa della favola, essenzializzando dei passaggi e rendendoli più attuali rispetto all’epoca in cui è ambientato il romanzo. La mia ricerca è partita dallo studio del materiale prodotto intorno alla favola del burattino, dalle riduzioni cinematografiche che ne sono state tratte – quelle di Giulio Antamoro, Luigi Comencini, Roberto Benigni tra le più famose- alle illustrazioni, ai saggi e gli scritti più celebri intorno alla storia con particolare attenzione alla riscrittura/analisi di Giorgio Manganelli nel suo “Pinocchio: un libro parallelo”. Importante è stata la ricerca dei luoghi e dei volti giusti, la preparazione degli abiti al fine di costruire delle vere e proprie mise en scene. Le stanze come luogo letterario e palcoscenico dove avvengono gli episodi chiave sono indicate con il numero del capitolo di riferimento del romanzo. L’idea è stata quella di creare immagini/simbolo capaci di essere fortemente suggestive sia singolarmente sia composte nell’insieme in un'unica visione.