Quello che volevo realizzare non era un reportage o fotografie di paesaggio. Emotivamente ho sentito la necessità di entrare in contatto con il luogo per catturarne l’energia, il fascino,la potenza e creare immagini che potessero rappresentare contemporaneamente passato e presente. Immagini dove il dialogo contemplativo con luce e spazio potesse condurre ad una dilatazione del tempo. Un’indagine Proustiana di non-ricordi ma comunque di luoghi e vicende che fanno parte della storia e della memoria collettiva.