Giovanni Oscar Urso
Artista, Bologna, Italia, iscritto 15 anni fa
"La donna indipendente" è anche il titolo di un capitolo del saggio scritto da Simone de Beauvoir nel 1949 (“Il secondo sesso”). Queste fotografie hanno come soggetto delle bambole, “oggetti sovrani”, imitazioni perfette di donne emancipate e sole. L’autoerotismo di cui sono protagoniste vuole essere un simbolo, come un icona della raggiunta indipendenza (non-dipendenza) dal maschio.
La parità tra i sessi, che sembrava destinata a realizzarsi senza troppi intoppi, vede, a distanza di più di 60 anni dall'analisi della de Beauvoir, resistere le stesse contraddizioni, le stesse difficoltà. D’altra parte si ha l'impressione di avere raggiunto un momento storico di tregua: come un tacito riconoscimento, senza né vinti né vincitori, dell'impossibilità della tanto reclamata parità totale.
"... Una donna che lavora, che ha delle responsabilità, che conosce l'asprezza della lotta contro le difficoltà della vita, ha bisogno - come il maschio - non soltanto di appagare i suoi desideri fisici ma di conoscere la distensione, lo svago che procurano fortunate avventure sessuali. Ora, vi sono ancora degli ambienti in cui questa libertà non è concretamente riconosciuta alla donna; essa corre il rischio, se ne fa uso, di compromettere la sua reputazione, la sua carriera, perlomeno si pretende da lei una fastidiosa ipocrisia. ..."
“…la donna indipendente è divisa tra i propri interessi professionali e la preoccupazione della sua vocazione sessuale; stenta a trovare l’equilibrio; se lo raggiunge, è a prezzo di concessioni, sacrifici, acrobazie che esigono da lei una continua tensione. …”
“... la donna, per compiere la sua femminilità, è costretta a farsi oggetto e preda, cioè a rinunciare alla sua rivendicazione di oggetto sovrano. ... “
Brani tratti da "Il secondo sesso" di Simone de Beauvoir.
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