Cristian Castelnuovo
Artista, Fotografo, Cagliari, Italia, iscritto 7 anni fa
You are not here, mostra personale di Cristian Castelnuovo. Opere fotografiche di grandi dimensioni che re-interpretano i non luoghi del mondo contemporaneo. Tu non sei qui. Stai percorrendo questo lungo corridoio, probabilmente su un nastro automatico, affrettando il passo verso il prossimo check-in. Stai salendo le scale mobili di un asettico interstizio, in attesa di qualche bagaglio. Ma non sei qui. Non sono reali i colori che percepisci. Non è una navicella spaziale quella che scorgi al di là del vetro. Non è il tunnel di un film di fantascienza anni ’60 quello che stai attraversando.
La fotografia, si sa, ci offre solo l’illusione di conoscere la realtà. Forme, luci, colori, tutto è trasformato secondo le leggi meccaniche ed elettroniche del mezzo che usiamo per catturare un’immagine del mondo. Ma il XXI secolo sembra offrirci una prospettiva ulteriore, più complessa e inquietante. Non è la fotografia a non essere reale, ma il mondo stesso, ridotto a un groviglio di segni, simboli e simulacri. Come ci insegna Jean Baudrillard siamo giunti al paradosso che solo quei segni che noi produciamo (fotografie, video, registrazioni audio) rendono reale il mondo. Cristian Castelnuovo, usando il linguaggio della fotografia, rielabora la lezione dei più attenti analisti del mondo contemporaneo (Augè, Baudrillard, Lyotard). E quali luoghi migliori per riflettere sulla contemporaneità se non aeroporti, stazioni, tunnel sotterranei o corridoi irreali. Luoghi di transito, contenitori sospesi tra cromie discutibili e macrostrutture a vista, come in una puntata di Star Trek o un libro cyberpunk.
Siamo su un confine. Cos’è reale? La presenza umana è esclusa, la natura è ridotta a un’immagine imprigionata nella cornice di oblò identici. Siamo passeggeri distratti, e l’artista sembra quasi prendersi gioco delle nostre percezioni: tramonti, nuvole, iceberg, saette. Un campionario degli stereotipi atmosferici offerto al voyeurismo superficiale della società contemporanea. Non ci rimane che compiere il viaggio. Attraversare gli assurdi spazi postmoderni del nostro tempo. Lasciarci stordire dai colori psichedelici dei neon. Contemplare le superfici fredde di questi non luoghi. Mentre la voce silenziosa della fotografia di Castelnuovo sembra suggerirci un’ipotesi che pervade i nostri sensi, ma fingiamo di ignorare: tu non sei qui.
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