“Ogni anno nei miei viaggi faccio sosta a Procopia e prendo alloggio nella stessa locanda. Quest’anno infine, a alzare le tendine, la finestra inquadra solo una distesa di facce: da un angolo all’altro, a tutti i livelli e a tutte le distanze, si vedono questi visi tondi, fermi, piatti piatti, con un accenno di sorriso, e in mezzo molte mani, che si tengono alle spalle di quelli che stanno davanti. Anche il cielo è sparito. Tanto vale che mi allontani dalla finestra.”
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celeste,
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