Crying | Concerto per 12 elementi
Al suo ingresso lo spettatore troverà di fronte a sè un filmato: si tratta di immagini astratte di acqua mischiata con il petrolio.
Al centro della stanza 1 sedia dove egli è invitato, se vuole, a sedersi, a guardare, ad ascoltare.
Ai lati dello spettatore ci sono 12 contenitori di vetro. Essi contengono l’acqua che gli gocciola direttamente all’interno proveniente da 12 lastre di ghiaccio disposte sopra ogni vasca. A parlare sono le lacrime dell’acqua che si schiantano con tutto il loro dolore nei 12 contenitori di vetro andando a generare, in maniera del tutto casuale, una melodia per noi ascoltatori. Un concerto di 12 elementi.
Se andiamo in profondità, al di là della bellezza degli elementi che compongono l’opera ed osserviamo tutto intorno a noi non vediamo altro che una tragedia: l’acqua, sottoforma di ghiaccio, che insieme a noi, da spettatrice, osserva il filmato, c’implora di osservare e riflette sulla catastrofe alla quale noi uomini tutti i giorni contribuiamo. Crying è un pianto disperato.
Ogni goccia di acqua che scende mira al petto di colui che osserva disinteressato lo schermo. È feroce e al tempo stesso soave.
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