Un lavoro certosino e meticoloso (da restarci incantato a occhi sgranati e bocca aperta con tanto di rivolo di saliva nell'angolo), che determina una viscerale amata/odiata passione per la rappresentazione ossessiva del segno, come impronta indelebile (non a caso l'inchiostro), come "marchio a fuoco" di cui non poterne fare a meno, né rinunciarci in alcun modo, come gesto assoluto (e il tema del bacio funge da suggello), che fissi e protragga, contemporaneamente, nel tempo tutta la filosofia esistenziale-rappresentativa dell'Arte.
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