Urbe relativa 30

Urbe relativa 30

Da pochi anni a questa parte, per la prima volta nella storia, la popolazione urbana mondiale ha superato quella rurale. Gli abitanti del pianeta vivono ormai in maggioranza all’interno di esorbitanti agglomerati urbani. Ma come raccontare, raffigurare queste “ultracittà” che, non solo per dimensioni, ma prima ancora per sovversione di ogni tradizionale coordinata spazio-temporale, non corrispondono più ai canoni della rappresentazione classica? E’ questo il difficile interrogativo che Giovanni Guadagnoli ha affrontato con uno sguardo dove la lucida consapevolezza dei mutamenti urbani si coniuga a una forte carica espressiva. Consapevole che il volto, o l’anima, delle città globalizzate non è più riconoscibile secondo un’ottica consueta (perché oggi Istanbul è anche Milano, così come a Shanghai o a Singapore ritroviamo aspetti che paiono di New York o di Londra), Guadagnoli sovrappone con sapienza immagini dell’una o dell’altra città, così da creare inattese configurazioni che non rispondono più a località precise e tuttavia restituiscono, con intensità tanto maggiore, l’aura, lo spirito, addirittura il “rumore” delle nuove ultracittà.
Gigliola Foschi

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Commenti 2

Giovanni Guadagnoli
13 anni fa
Una lettura attenta e puntuale come la tua mi lusinga e mi commuove. Hai una capacità critica davvero rara, Gianfranco, ti ringrazio di cuore.
Gianfranco ferlazzo
13 anni fa
Strategia di innesto da contesti differenti;nei tuoi lavori non si è in una sorta di surrealismo da parata ,ma davvero in una iperraltà del segno (un paesaggio urbano non è più solo quello:è il linguaggio-ideologico- della contaminazione ,globalizzante che divora qualsiasi alterità)Tutto deve essere tollerato,digerito e controllato :da qui lo sforamento di campagne che hanno "segni" urbani e di città che al loro interno hanno "natura"-seppur domata:)))Complimenti!

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