la cicala e la formica
La figura della formica è costruita attraverso la scrittura, attraverso la ripetizione delle stesse frasi: -“Perché in estate non hai raccolto il cibo” e quella disse: “Non avevo tempo ma cantavo artisticamente!” e quelle ridendo dissero: “Se d’estate canti, d’inverno balla!”- (è il finale della celebre favola di Esopo “La cicala e la formica”, che infatti è anche il titolo dell’opera). La formica, lavoratore per eccellenza tra gli insetti, si staglia sui vecchi cartellini che misuravano il tempo trascorso dall’operaio in fabbrica. Questo quadro rappresenta il vecchio modo di lavorare, il contratto “sicuro”.
Una riflessione sul mondo del lavoro di ieri a confronto con quello attuale. Il problema della disoccupazione è grave e di difficile soluzione e spesso sembra che i governi rispondano come la formica della favola “balla!”, portando avanti manovre economiche ricche di parole ma povere di soluzioni concrete.
(2 premio OPERA/FABBRICA 2011)
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