HOLA CHIAPAS

Alla tematizzazione di alcune guerre come sintomo di una lacerazione
profonda tra Occidente e Oriente, si accompagna la giustificazione della
guerra, spesso definita "umanitaria", come strumento necessario per la
diffusione della democrazia. Ed è proprio attraverso la ripetizione
ossessiva di certe immagini, che si suggerisce l'idea dell'intervento come
assolutamente necessario. Ma alla "ripetizione", fa da contraltare
un' "assenza": quella del racconto di mille altre guerre sparse per il mondo.
L' "omissione" di queste guerre non caratterizza soltanto l'informazione a
opera dei media, ma anche molti testi scolastici!
Eppure la storia dimostra che solo la risonanza mediatica e la
sensibilizzazione dell'opinione pubblica mondiale a sostegno dei movimenti
civili locali può impedirne la violenta, e insieme silenziosa, oppressione. E’
accaduto in Chiapas come in Rwanda.
Il rumore delle rivoluzioni generate dai giovani africani attraverso la
condivisione della Rete, e la conseguente visibilità ottenuta sui media
tradizionali, hanno anche dimostrato che la sensibilizzazione dell'opinione
pubblica mondiale può essere persino più efficace di qualsiasi intervento
militare.