Beatrice
Il cuore le macchine i corpi pieni di occhi di gocce di vene di sangue.
La vita di tutti i giorni, le cose che non vedi, quelle che non riesci a capire, i silenzi, le esplosioni, gli attimi, gli atomi, il vento sulla pelle, la voglia di tendere le mani, la paura, le incomprensioni, le persone che ignori, le persone che sfiori, la solitudine. La morte. La vita.
Milioni di pezzi di vite, di mani, di foglie di voli, di salti di morte.
Come piangere prima di affogare, perdere l'acqua nell'acqua.
E galleggiare nell'aria che forse ci muove.
E. Avino
Ho usato: una stampante laser,10 fogli A4, una penna BIC e uno scanner.
Su ogni A4 ho stampato 150 rettangoli di 12x10mm dentro i quali ho disegnato a mano i fotogrammi. Ho fatto le scansioni a 1200 dpi, in modo da zoommare ogni frame di 20 volte.
Quando mi sono reso conto di quello che si vedeva ingrandendo una cosa così tante volte, allora ho capito la strada.
I segni di inchiostro come pennellate, i solchi nelle linee, la porosità della carta, le cornici dei fotogrammi tratteggiate perché le stampanti riproducono le line a puntini, le esitazioni, i peli come nelle pellicole surrealiste, i trasferibili che sembrano franare
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