Pelle,ematomi,ustioni,malattia.Ritratti di anziani,carichi di storia ma stranamente privi di pesantezza.Questi volti sono ingranditi fino a sembrare maschere e posizionati su uno sfondo verde fluo,sbarazzino,come se non ci fosse nulla di cui preoccuparsi:come se anche la sofferenza fosse finta.Lo stridere tra il dolore dei soggetti e l’insofferenza con cui vengono presentati è la metafora dello sguardo dell’uomo contemporaneo,bombardato da drammi ed ansie fino a diventarne insofferente.In quest’opera c’è una forte presenza ironica:caratteristica dell’uomo odierno che,per reagire al proprio degrado culturale e morale,trova come via d’accettazione di se stesso e degli altri quella di una amara risata.Il mio lavoro sottolinea,come meccanismo d’autodifesa e d’attacco,l’importanza del cinismo nella nostra epoca.I tre ritratti sono eseguiti su tele separate (60x60 cm):accostandole si nota che il colore delle maglie dei protagonisti compongono i colori della bandiera italiana.Durante il 150°anno d’unità d’Italia,voglio mostrare un’altra faccia della nazione.Un popolo anti eroico,lontano dalla retorica,dalla politica,dalle celebrazioni.Un popolo sempre più vicino alla sconfitta,alla sofferenza e alla fragilità.
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celeste,
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