Un sogno ipertrofico

Un sogno ipertrofico

‘Chi sono io."Tutto nasce da una sorta di fantasia di “ipertrofia” dell’Io, consapevole che c’è un filo rosso comune a tutti gli individui. Il prodotto, costruito via facebook, consiste una risposta alla domanda (sottoposta come affermazione) “chi sono io” a cui probabilmente l’interlocutore risponde esprimendo una parte disponibile alla sua memoria di se stesso,attribuendola a una persona sconosciuta (io), di cui non dispone nemmeno l’immagine.l’interlocutore scelgle di esprimere una parte della propria immagine ideale altrimenti nascosta. Nel caso di un aspetto dell’immagine ideale, l’interlocutore si sente gratificato per poter attribuire nel “gioco interattivo” ad un altro qualità che vorrebbe avere, essere attraverso l’altro ciò che vorrebbe essere. Nel secondo caso approfitta del “gioco interattivo” per esprimere un aspetto nascosto di sé, che diventa esprimibile proprio perché attribuito ad un altro, cioè a me. L’interazione è comunque gratificante, una sorta di psicodramma soggettivamente utile. I testi scorrono davanti allo sguardo dello spettatore come un corrispondente archivio cartaceo che si accumula man mano che le risposte aumentano.

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