"Senza Titolo"

Sto lavorando attualmente ad opere che riflettono sul rapporto vita quotidiana-comunicazione virtuale, opere pittoriche costituite da immagini provenienti dai nuovi mezzi di trasmissione televisiva, trasformate da errori di segnale e dalla pittura in scorci di sapore anacronistico ma profondamente lucide e coscienti delle dinamiche socio-antropologiche che le regolano.
Come le immagini che utilizzo passano dalla realtà alla memoria della telecamera, dalla proiezione televisiva allo scatto fotografico, dalla stampa al filtro oculare umano, queste mutano profondamente la loro struttura.
A livello concettuale appare come una sorta di frattale, per definizione un oggetto geometrico che si ripete nella sua struttura allo stesso modo su scale diverse.
L'idea di frattale è determinante per comprendere il senso dell'infinito ripetersi, della circolarità del percorso che segue ogni cosa, la quale, se frammentata, è composta da altre parti che seguono il medesimo percorso. Come ogni evento è determinato in modo da portare una trasformazione “ad infinitum”, il progetto cerca di creare una dimensione di continuità che dia allo spettatore l'illusione di ubiquità.