Pittura, Astratto informale, Olio, 60x80x2cm
Vite spezzate per salvare gli altri. Vite spezzate per salvare chi? Vite spezzate per non salvarsi mai
News
celeste,
Commenti 52
Mi piace, hai centrato ancora una volta!
Anche le Forme Astratte devono assomigliare a Qualcosa.
E adesso vado a leggere il tuo commento. Ti tengo d’occhio, in bocca al lupo! Massimo
Certo è, che per quel che mi riguarda, la tua spiegazione mi ha convinto e ha reso estremamente interessante l’opera, che ha decuplicato la forza che già esprimeva, ma che non capivo né da dove provenisse, né a cosa volesse mirare. Un altro ruolo che l’arte CONTEMPORANEA (nella stessa accezione di cui sopra) dovrebbe avere è – in my opinion – quella di muovere le persone: nel dialogo, nella riflessione, nella comunicazione. E il tuo quadro ci è riuscito, come vedi!!!
E’… bello (mai una parola è stata usata così a sproposito per descrivere quello che segue) il tuo strazio per quelle morti che hanno colpito tutti gli italiani ed è bello che tu abbia voluto condividerlo con quanti avranno a che fare con la tua opera. Ogni volta che qualcuno poserà lo sguardo sul tuo quadro, quell’urlo si ripeterà, all’infinito. Questa, alla fine, è la magia delle opere d’arte.
L'arte contemporanea (intendendo come "contemporaneo" quello che succede oggi, non quello che è successo l'anno scorso) spesso è talmente criptata, ermetica, indecifrabile, che l'assenza di un cenno di spiegazione da parte dell’artista può, in certi casi, annullare l'opera stessa. Questo a mio avviso. Tutto questo preambolo per dirti grazie per il lungo commento!!!
Carissimo JO! Da un pezzo a questa parte ho cominciato a pensare che il detto, comune tra gli artisti, secondo il quale "le opere debbano parlare da sole" non sia poi così veritiero; guardo con molto sospetto, quindi, chi ne fa uso, di questo modo di dire.
Ciò detto ti ringrazio massimo, davvero di cuore, per aver speso parte del tuo tempo a digitare sui tasti pensieri che accompagneranno per sempre il mio lavoro.
Ti ringrazio infine per il voto che hai voluto esprimere.
Un ciao!!
Sulla tecnica:
La mia produzione é prevalentemente gestuale, istintiva, urlante. Il tratto d'azione degli smalti o la spatola che preme, incide, plasma l'olio sono la pari cosa. Nel dipinto troverai, guardando bene, contaminazioni gestuali in tratti. Spatola e olio mi servono per rafforzare in forma astratta, quel messaggio impresso che lo spessore della materia rende visibile agli occhi e leggibile al cuore.(segue sopra)
Ecco. L'opera. KABUL 186. E' il grido di dolore per morti senza senso, seppur nobile o discutibile l'intenzione. E' la testimonianza squarciante di quei morti del 186esimo Reggimento Paracadutisti Folgore vaporizzati in una nuvola sporca da 150 kg di esplosivo e, con loro, ulteriori vittime e feriti tra i civili afgani. Vite spezzate per non salvarsi mai.
(segue sopra)
Ebbene, sono molto indeciso sul da farsi.
Tu come mi convinceresti?
Perché dovrei dare il mio voto ad un'opera che si discosta così tanto dal resto della tua produzione? Cosa c'è che non vedo, nella tua tela?
In che cosa consiste, pittoricamente, il nesso tra opera e titolo? Contestualizzando l'opera con il titolo (KABUL), consegni l'opera a qualcosa di figurativo? E se no, se l'opera è astratta, come collego Kabul con l'opera?
Ciaoooo!
Massimo
mettiamo che io sia che so, Sgarbi, o Bonami o Gillo Dorfles, insomma uno autorevole con i controfiocchi.
E mettiamo che sia il giurato che può decidere il tuo destino come artista al premio dei premi di pittura interplanetaria. (stiamo andando sul fantascientifico, lo so). (segue sopra)
comunque di grande sangue versato, dolori sentiti, come se fosse una foto di umani che giacciono esangui.. nel caos dei corpi
complimenti!
Inserisci commento