Mexico DF

Mexico DF

Fotografia Digitale, Astratto geometrico, Tecnica mista, 199x131cm
Secondo alcune teorie della percezione, il nostro occhio scompone ciò che vede, trasformando la realtà in semplici linee, spezzate, curve od oblique.
Su questa scia di pensiero nasce la serie “Lines”.
Secondo la teoria della Gestalt per esempio, si sintetizza l'intera logica della percezione attraverso quella che è la semplicità e la "buona forma": i dati che l'occhio percepisce vengono organizzati nella maniera più semplice e più coerente possibile, rispetto alle esperienze pregresse.
L'occhio e la mente tendono a scomporre le forme in quelle più semplici, anche in funzione delle distanze, e a raggruppare gli elementi simili in un insieme coerente e continuo.
Queste immagini mostrano elementi di cui si nutre la nostra quotidianità, dove la presenza umana è pressoché nulla, trasformandosi così un luogo impalpabile, riconducibile a figure geometriche, che più che in un insieme di forme naturali, si produce in rappresentazioni astratte.
La struttura del luogo, il suo immaginario, è svuotato dell’artefice e del suo fruitore, liberato dalla sua contestualizzazione antropologica. Ne consegue che tale spazio, senza nessuna possibilità filologica, è costretto a vivere di sé stesso, a restituirci la sua essenza.

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