Fotografia Digitale, Simbolo / Lettera, Digitale, 160x120cm
Il suo ossessivo fotografare i libri è un contributo artistico a un’archeologia della modernità provvista del gesto antico della lettura espletato in una pausa forzata, nello spazio limitato di un viaggio coatto come quello normalmente compiuto dai pendolari urbani. Ed è proprio in questo sguardo fugace che sta l’estrema contemporaneità della fotografa milanese con le sue istantanee silenziose che svelano squarci di mondi come efficaci testimonianze di un processo collettivo in cui il singolo individuo si ripiega per un’avventura curiosa tra pagine, righe, parole, lettere che possano aprirgli altri mondi e altre coscienze. L’azione del leggere, cosa quasi rara in una società veloce e tecnologica satura di ipod e cellulari, è reso evanescente dai bianchi e neri tra i quali il soggetto compare appena diradandosi in una smaterializzazione leggera e ricercata, in una forma di saggezza che esplora i sentimenti divenendone confessione intima, inaspettata, pudica e gelosa della sua timidezza.
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celeste,
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