strana
I materiali che utilizzo sono prevalentemente recuperati da piccoli elettrodomestici, materiale informatico ed elettronico, ma non solo. Smonto e rimonto il tutto sopra supporti di legno, anch’esso recuperato; partendo da un disegno preliminare, e selezionando i rottami con accuratezza anatomica, li assemblo posizionandoli all’interno di un sistema organico, dove ogni pezzo occupa uno spazio ponderato con cura, come se dovesse avere davvero una funzione vitale.
Tratto tutto con vernici acriliche, smalti industriali e resine, secondo una procedura pittorica sviluppata empiricamente.
I miei assemblaggi sono grottesche macchine che simulano le forme della natura, cercando goffamente di superarla, e che appaiono all’osservatore contemporaneamente
seducenti e inquietanti per le implicazioni tematiche che sollevano la loro natura.
Commenti 2
Bella quest'opera che mosta che gli scultori sono gli artisti con la maggiore sensibilità per la materia
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