Guardian Angels
Si riferisce alla tragedia dei desaparecidos di Argentina (1976-83) ed è ispirato all’opera teatrale “Por la Vida” (di e con E. Dragonetti e R. Tagliabue). Una gran parte dei desaparecidos erano artisti (nel senso ampio della parola) e il loro crimine, con il quale hanno pagato con le loro vite, era quello di usare la loro auto-espressione come mezzo per avviare un cambiamento sociale.
L’installazione è composta da due dipinti (olio su ferro) e la sedia dell’artista stessa, sospesa in aria, ad 1 metro davanti ai dipinti. Sul pavimento sotto la sedia, c’è un mucchio di sale grosso – simbolo di lacrime e purificazione, non ché dell’oceano dove i desaparecidos sono stati gettati dai ‘voli della morte’. Le protagoniste sono due ragazze, la prima un fantasma del passato Argentina e l’altra una ragazza contemporanea. Insieme custodiscono la sedia – simbolo della libertà.
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