La firma, e il nome a cui da vita, è il segno e l’impronta concettuale della nostra esistenza.
Riprodurla all’infinito e renderla disponibile a tutti annulla l’identità che esprimeva e priva l’opera della sua paternità corporea.
Resta il gesto creativo e l’opera riconducibile solo all’arte e a nessun corpo transitorio.
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