You Stole My Body but I'm Still Dancing
• stoffe bianche rivestono pareti e soffitto
• un dipinto (ispirato alla commedia teatrale “Por la Vida” (Dragonetti/Tagliabue), tecnica mista su carta, 150x460cm)
• 3 ombrelli bianchi aperti e appesi a testa in giù; dalle punte partono laser (a forma di croce), il cui riflesso proveniente da specchi posizionati sul pavimento attivano dei foto sensori presenti sull''ombrello facendo fermare il suono d'ambiente e partire da un archivio delle tracce audio dove sono registrati i nomi di desaparecidos e la descrizione del sequestro
• dei laser posizionati sul soffitto, sfruttando un rivestimento riflettente interno agli ombrelli, creano una danza di luci sulle pareti
• l'ambiente sonoro è creato processando materiali d'archivio (voci delle Madres, l'annuncio del colpo di stato, la celebrazione del mondiale del '78) e suoni registrati (l’oceano, aerei)
• esternamente: una video testimonianza di Carolina Oro (Argentina, '77), figlia di un sopravissuto e nipote di un desaparecido, indaga le conseguenze personali e sociali
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