MANI - (polittico)
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Dobbiamo insomma essere noi a cercare, a capire, a leggere la mano che sfoglia la pagina, visto che la pagina praticamente non c’è, come non ci sono gli occhi dell’ignoto lettore.
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Se è vero, infatti, che il transito millenario dall’oralità alla scrittura, e da questa al libro stampato, è stato per i teorici della comunicazione un viaggio drammatico verso la solitudine, in quanto un uomo immerso nella lettura è un uomo apparentemente solo, è anche vero che la solitudine del viaggiatore senza volto di queste fotografie riacquista all’improvviso gli spessori di una libertà impensabile per l’uomo anonimo che non può fare a meno della folla per esistere con tutti i suoi pregiudizi.
L’uomo che legge in treno o in metropolitana, in definitiva, è l’uomo che socializza con le parole scritte da altri uomini in tempi recenti o lontani
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Bello
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