io spero in Dio sempre di più
"Il cavallo morente", una statua in bronzo concepita per rappresentare la morte delle antiche comunicazioni umane di fronte alle nuove tecnologie.
In questa mia libera interpretazione il cavallo simboleggia la televisione tutta e, più in generale, tutti i mezzi di comunicazione contemporanei, soprattuto internet.
La maschera di Guernica che lo imprigiona testimonia il caos, la disumanità e il degrado culturale che popolano al giorno d'oggi i mass media, nonchè il cinismo di chi li gestisce.
Sullo sfondo, il famoso monoscopio di fine programmi ha lo scopo di rendere più immediato lo spunto narrativo. Nello specifico, si erige metaforicamente a punto di non ritorno, suggerendo quindi l'opportunità di una chiusura o di un cambiamento di direzione.
Per il titolo ho scelto di citare una strofa del brano di Claudio Baglioni "V.O.T."(vuoti), composto nel 1995 e purtoppo sempre più attuale.
"Io spero in Dio sempre di più... è l'unico quaggiù, che ancora alla tv non è mai apparso"
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