blueback
(...) Sono impressioni bluastre fermate temporaneamente su vetro, specchi, carta da manifesto: supporti effimeri, fragili, destinati a perdersi, a variare, ad alterarsi nel tempo. In un’alternanza di percezioni visive e mentali, di acquisizioni e di perdite, di trattenimenti e frantumazioni della forma, dell’apparenza, in un costante e vano tentativo di fissare l’immagine visiva nello sguardo e nella mente, il riproporsi invece sfuggente ed inevitabile dell’assenza dell’altro e di sé, lo consegna ad una presenza emotiva eterna.
Grazia Tassi
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