"Campi d'attrazione"

“Campi d' attrazione”

Le ruote, attraverso la loro superficie riflettente, moltiplicano lo spazio in una caleidoscopica frammentazione della visione.
Il movimento circolare evocato dalle ruote rimanda alla lettura tradizionale, lo sfogliare delle pagine, ma qui le diverse porzioni di realtà che si susseguono proiettandosi sulle sfaccettature evocano piuttosto la frammentarietà della comunicazione virtuale, dove le diverse parti sono tenute insieme dalla rete, invisibile struttura di relazioni. Persa la sequenzialità logica la realtà può essere ricomposta muovendosi liberamente tra le sue infinite rappresentazioni.
Si viene a creare un campo di forze ipnotico e caotico, un vortice disorientante nel quale la presenza umana, attirata al suo interno, può fare la sua fugace e ripetuta apparizione.
Attraverso l'interazione che quest'opera permette, il visitatore assume al tempo stesso il ruolo di attore e regista nel realizzare il montaggio visivo dell'esperienza sensoriale vissuta in uno scambio affascinante e costruttivo.