vu' kkum'pra
“Vu kkum’pra” è una installazione costituita da un appendiabiti in metallo su ruote, cui sono appese stampelle o grucce di vario tipo, materiale e forma, con pinze appendigonna o no, che sostengono 20 tele dipinte ad olio e assemblate anche con altri materiali. Alcune stampelle sono sparse per terra, una sorregge un pantalone ed un’altra una t-shirt con la scritta “there are no foreigners in art”.
Questo moderno neologismo, che intende imitare la pronuncia distorta della frase “vuoi comprare?”, si può scrivere in vari modi. Si è scelta la scrittura fonetica “ vu kkum’pra” che accentua il lamento o la supplica, un suono evocativo più che una parola scritta, un omatopeico attuale e moderno che allude alla condizione di chi è “fuori” dal contesto, “non incluso”, “extra”.
L’ installazione “vu kkum’pra” vuole essere anche una metafora del mondo attuale dove si cerca disperatamente di vendere qualunque cosa.
L’artista non sfugge a questa logica e sembra apparire tra le stampelle con le sue tele dai soggetti stravaganti sospese a quelle stampelle come vestiti del suo essere.
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