IL FILO DELL'IMPERFETTO
La chirurgia dell’anima.Ilaria racconta,di donne a una svolta.China sul telaio ricama storie fermando sulla tela il momento del dolore e della trasformazione.Al centro c’è sempre una cicatrice non metaforica.Una ferita,un’offesa alla perfetta bellezza.Questo secondo Ilaria, è soprattutto un cambiamento.Spunto per ripensarsi e rinascere più consapevoli di sé come esseri unici e irripetibili nella specificità di quel dolore e di quella ferita.E la rinascita,avviene attraverso il gesto simbolico del ricucirsi.Ricucire un nuovo sé punto dopo punto,diventando artefici del proprio essere.Il corpo è vivo e senza infingimenti,amato nelle sue curve, pulsante,tanto più apprezzabile in un momento storico in cui sembra essere un involucro perfetto.Ci sono anima e carne al centro del video presentato.L’atto simbolico del cucirsi addosso un abito di garza bianca si sdoppia d’un tratto mostrando la donna, la protagonista, che mima il gesto di cucirsi la pelle nuda. Nella penombra, in un silenzio rotto solo dalle note di una musica sussurrata, le mani afferrano la carne, la sollevano, l’accarezzano, e di nuovo cercano la pelle ferita, ne ricostituiscono l’integrità, la redimono, infine, dalla sofferenza e dal dolore.
Alessandra Redaelli
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