Toy child #17 2008
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Silvia Giusti, nei suoi “Toy child” , ferma su coloratissime tele una umanità contemporanea veloce, dinamica, in continuo, rapido movimento, che rende pittoricamente nei modi di una cultura globale popolare ove l’illustrazione incontra il fumetto, il pennello ibrida il software, la grafica, l’immagine pubblicitaria. Repertori, situazioni e genti che fluiscono con fare pluridirezionale si arrestano nelle opere di Silvia, che cristallizza con fare minimale e sintetico i suoi “Bimbo giocattolo”, prelievo, campionatura di identità minute, omologate, massificate.
Da sempre la strada, la rete, con il loro bagaglio visivo e relazionale, sono i luoghi eletti dall’artista per una ricerca tesa alla ricezione, al rilancio, alla diffusione; pronta a navigare attraverso immagini dipinte, oggetti, cartoline e adesivi fuori dai circuiti artistici convenzionali in modo rapido e invasivo.
Ma ora Silvia Giusti, per un attimo, si è fermata e procede all’affondo. Da questi Toy nascono storie, percorsi biografici, innesti esistenziali che articolano racconti comuni e ordinari, al limite della banalità. [...]
Francesca Agostinelli
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Best regards
Helga
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