Interieur
Oggi il confine si assottiglia sempre più fino a scomparire.
“INTERIEUR”, che nasce come fotografia, testimonianza e illusione allo stesso tempo, si sviluppa e prende corpo nella pittura olfattiva; diventa l’ immagine dell’ immagine, potenziale oggetto di fascino.
L’ atteggiamento adottato dall’ autore è un’ aspirazione al vuoto; una personale battaglia contro l’ HORROR PLENI dell’ immaginario collettivo contemporaneo.
Così l’ aspirazione diventa ispirazione e le “Fotopitture” esaltate dal colore arrivano alla loro maggior seduzione.
Il soggetto è una proiezione verso il vuoto, un’ introspezione corporale, dove lo spazio si riempie di sfumature rarefatte.
L’ autore propone una modalità di percezione, un diverso punto di vista: interno anziché esterno e “Interieur” impone allo spettatore un preciso punto di vista, perché egli ritrovi il diastema interpretativo davanti a ciò che sta guardando.
È una possibilità di dialogo con l’ Altro, fuori e dentro Sé.
“Questo è l’ aspetto della superficie, ora immagina cosa può essere la realtà.”
Commenti 8
Se l'avessi davanti, la toccherei, secondo te?
Ciao
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