THIS PERVERSION CALLED LOVE
Sondandone le lacerazioni più oscure, i desideri più inappagati, la fotografia diventa strumento di conoscenza interiore, di esplorazione e ridefinizione di identità, per predisporre lo spirito a lasciar cadere lo sguardo sulle cose non per possederle, ma per trasfigurarle, cogliendone la bellezza più profonda.
“La mia arte è come un viaggio all’interno della mia mente – sottolinea l’artista - per mettere a nudo la mia coscienza, che nella sua incrollabile determinatezza presenzia alla propria celebrazione senza esistere, al di là della propria storia, al di là della propria immagine riflessa, catturata e consumata”.






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