il morso
Macchie, tracce e segni sulla superficie testimoniano che due corpi, quella sera, vi hanno mangiato, vissuto e lasciato un’impronta della propria presenza.
Il pasto reale introduce la scena dell’opera: l’intimità della cena rivela il legame che esiste tra eros e cibo e il “morso” nasce dall’idea simbolica di addentare e assimilare, come in un pasto rituale e come in un rapporto amoroso, l’oggetto del proprio desiderio.
Come in una metamorfosi culinaria i corpi si trasformano; il processo metaforico di introiettare attraverso la bocca l’altra persona, annulla i confini dei corpi che si ritrovano fusi in un’unica entità, amalgamati in un unico impasto di linee.
Il desiderio culmina così nell’atto del morso, apice e simbolo di unione e trasformazione.
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