Come mi vorrebbero
È un opera che mi ha "svuotata", sia per la complessità dal punto di vista concettuale che esecutivo.
Il titolo è: Come mi vorrebbero.
È un chiaro riferimento al transumanesimo.
Come artista sento il dovere morale di illustrare alla massa dove vuole andare a parare chi ha l'arroganza di decidere per noi.
È una base lignea incisa a fuoco (pirografia). Farei notte a elencare i materiali ed i colori che ho adoperato: spiccano gli elementi tattili a rilievo come microchip, vetro nero tritato, alluminio, sabbia, cristallo, lente di un obiettivo, vetro, pietra.
Descrizione dell'opera:
Il cervello è a vista così è possibile vedere l'inserimento di microchip.
È presente un solo occhio, quello bionico, poiché quello naturale è ormai atrofizzato.
Le orecchie non ci sono, non servono, comunicheranno direttamente da remoto attraverso campi elettromagnetici attivando i microchip.
La bocca è cucita, guai a parlare!
Il cuore è sfregiato e pietrificato, privo di empatia, emozione, chiuso in una scatola e quando trova una via è imprigionato in una grata, non può espandersi né pulsare.
Il transumanesimo non prevede la procreazione: i cuccioli umani saranno generati artificialmente in apposite strutture, per cui le mammelle, non allattando, perderanno la loro funzione e i capezzoli cristallizzeranno.
La cicatrice sulla spalla destra è la mia firma biologica, mentre quella grafica e inserita nel bracciale o tatuaggio sul braccio sinistro.
Sul braccio destro è incisa la formula chimica dell'ossido di grafene e la sua rappresentazione molecolare, sostanza iniettata nei corpi umani attraverso l'ultima vaccinazione imposta; la funzione dell'ossido di grafene è quella di favorire le comunicazioni elettromagnetiche da remoto.
Il colore freddo rimanda a qualcosa di mortifico, metallico, non umano.
Ananas
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