Materia rosa, il tempo di Gramsci

Materia rosa, il tempo di Gramsci

Installazione, Politico/Sociale, Filosofia, Materiali vari, 90x150x90cm
L'opera nasce dalla lettura delle lettere dal carcere di Antonio Gramsci. L'elemento della rosa, che viene coltivata da Gramsci nel carcere di Turi, diventa, come da lui stesso descritto, elemento di contatto con la realtà. In assenza dello spazio, quale condizione del confinato, la rosa scandisce il tempo. Il tempo supera e disintegra la materia, ed in questo è la sua natura. La diversa posizione nello spazio del punto luce/punto d'osservazione ne spezza la proiezione divenendo un presente materialmente costante, ma percepito incompleto e disorientante quando intravisto solo dall'ombra della sua concretizzazione. Il tempo esiste quindi come rapporto diretto con la materia e le sue trasformazioni, astrarlo è non percepirlo, il tempo è lo spazio, la storia è ora, come Gramsci scrive analizzando i metodi storiografici. Il tempo diventa sacro, il circolo che lo confina è un segno ancestrale, il cerchio che preserva, identifica, sacralizza. Lo stelo della rosa dunque, emerge dalla materia, ma allo stesso tempo sembra trafiggerla, evocano quasi una sepoltura, riportando alla Morte da cui fiorisce la sacralizzazione del Tempo.

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