DIANA
L’opera mostra diversi piani di lettura: su un fondo multiforme e multicolore – attraverso il quale l’artista rappresenta il miricismo quotidiano, le piccole cose che dovrebbero contribuire a dare senso ogni giorno all’esistenza umana – Alessandra Piseddu tratteggia, con poche linee, un’immagine di donna con un accenno di maternità. I seni, ampi e protagonisti, non intendono relegare la “femmina” al ruolo di “madre” nel senso fisiologico del termine, ma – proiettando l’immagine su una fantasmagoria di colori – affidare a lei un mandato creativo e formalizzante al di là di qualsiasi ruolo, ottenendo, anche attraverso la tecnica del dripping, la resa visibile dell’invisibile.Omaggio a "Diana Spencer" per la quale si celebra in agosto 2017 il ventennale della morte.
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