Hyle . Desiduair
La materia e il silenzio -
Il commercio quotidiano con il mondo dimentica l’appuntamento con la materia; in tale commercio, ovvio e manipolante, le cose - la materia - non sono mai incontrate per prime; ciò che si incontra sono piuttosto i loro significati, i loro usi, i loro valori. Sebbene dunque la materia sia costituita dagli oggetti del mondo, essa non si esibisce mai come tale. Tutto è materia, ma la materia non appare, questo sembra essere il paradosso di cui costantemente fa uso il rapporto quotidiano con il mondo. La nominazione logico-linguistica, assegnando i nomi alle cose, depura gli oggetti della loro materialità costitutiva, in modo tale che la materia viene a sublimarsi nella funzionalità mondana a cui gli oggetti nominati rinviano. Richiamare la materia alla presenza nelle sue qualità ontologiche più radicali di gravità, durezza, oppressione, opacità e avversità, sembra essere l’intento di fondo che contrassegna le opere che Trabattoni ci presenta. Questa operazione di richiamo della materia alla presenza, rende necessaria una preliminare sospensione delle stratificazioni significative che si addensano sulle cose sino a ricoprirle del tutto.
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