44.566667 Nord - 8.666667 Est
È questa la prima conclusione a cui sono approdato trattando il tema della rappresentazione del tempo.
L’astrazione diventa una necessità e, alla stessa maniera, lo diventa l’abolizione dell’intervento dell’artista che porta inevitabilmente con se caratteri troppo personalizzanti.
Si fa strada la necessità di un approccio alla tematica più scientifico e meccanico.
Essendo il tempo una costruzione mentale dell’uomo per rappresentare il fluire della sua esistenza, nel luogo della sua esistenza, sarà opportuno estrapolare gli elementi che questa esistenza connotano.
1 - il pensiero: l’immagine più pertinente è l’idea che il tempo si avviluppi su se stesso come una matassa che contiene il passato ed è legata al futuro. Una sorta di sedimentazione o sovrapposizione di qualcosa che si proietta anche in direzione ad esso opposta.
2 - il luogo: la Terra è lo spazio abitato dall’uomo, nel quale l’uomo agisce, elabora e percepisce.
3 - il materiale: il tempo è qualcosa di impalpabile, leggero e che porta con sé una idea di consunzione.
Dal punto 1 deriva la decisione di utilizzare la sedimentazione quale modalità rappresentativa.
L’inclinazione di circa 23º27‘ del supporto su cui viene creata l’opera richiama l’inclinazione dell’equatore rispetto al piano orizzontale ed è direttamente rapportabile all’inclinazione dell’asse terrestre. Ciò connette pertanto l’azione al punto 2.
La scelta del materiale di cui al punto 3 ricade sul prodotto della combustione del legno che porta con se l’idea di consunzione e, nella sua componente più leggera, la cenere, quella di impalpabilità che ben si sposa con l’effimero che il tempo rappresenta.
Polverizzare legno carbonizzato e, con la cenere, mescolarlo ad acqua e colla vinilica permette di creare un pigmento che diventa l’unico elemento che richiama il fare artistico.
Tale pigmento verrà versato sul supporto bidimensionale, inclinato appunto di 23º27‘ , goccia dopo goccia per rappresentare alcuni lassi temporali che scandiscono la vita dell’individuo uomo.
24 gocce una giornata, 168 una settimana, 720 un mese, 8760 un anno.
Passato e futuro convivono nella spazio pittorico e, in virtù della sedimentazione e della adesione molecolare, si dispongono: il primo in basso, mentre nella direzione opposta tende il secondo.
Il punto di contatto tra le due condizioni o, se preferibile, di passaggio da una condizione all’altra ci richiama quel presente che esiste solo nell’istante della sua trasformazione da ciò che è stato a ciò che sarà.
La dislocazione in un punto preciso della terra rappresenta la connessione con quel tempo personale che ogni essere umano conosce per sé e che l’individuo artista utilizzerà per titolare l’opera realizzata.
Materiali utilizzati per la realizzazione del supporto:
- listelli legno
- tela di juta
- pvc trasparente mm 2
- chiodini e graffette
- colla a caldo
Materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera pittorica:
- frullatore ad immersione
- contagocce
- legno carbonizzato
- cenere
- colla vinilica
- acqua
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