Le Città Invisibili

Le Città Invisibili

La dialettica parossistica dell'oggetto ed i suoi possibili punti di osservazione. La città intesa come parodia del linguaggio, ispirata al testo di Calvino, labirinto nel quale perdersi per ritrovarsi. L'opera rappresenta un possibile punto di incontro, di tensione, fra l'idea di rappresentazione e l'esperienza dell'oggetto dato. La conflittualità dei percorsi, intesi in senso quasi "organico" che l'oggetto ci costringe a creare dentro noi stessi alla ricerca di un significato. Labirinto quindi, di espressione e conoscenza, come labirintica è ogni esperienza umana, di cui ogni linguaggio e ogni rappresentazione è splendido esempio e al contempo paradosso. Labirinto ma anche e soprattutto "vuoto" angoli che contengono solo percorsi possibili, spazio carico di tensione e quindi di possibilità inesplorate.

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