“Oreste’s regret”: L’ispirazione proviene dai “Lottatori” attribuiti a Mirone di Eleutère (V sec a.c.), una scena sportiva legata a regole precise che attribuiscono la vittoria all’atleta più abile e forte. Estrema confusione carnale tra due corpi con forte connotazione di ambiguità. Il punto di vista è quasi quello della telecamera che insegue i personaggi e sta loro addosso quasi a soffiare sui loro colli. Lo spettatore è quindi alle spalle dei personaggi ed è impotente rispetto all’esito di questo combattimento in cui la nudità e la posizione dei protagonisti impediscono di riconoscere gli stessi e di attribuire loro un’identità. Raciti lascia a chi guarda il compito di scegliere se la scena sia reale (Oreste uccide Egisto), se sia una rappresentazione plastica di conflittualità sublimata nello sport o infine espressione metafisica di un irredimibile/irrimediabile senso di colpa dal quale Oreste viene sopraffatto. Il confine tra realtà e metafora e indicato dalla sottile, quasi eterea linea che taglia il quadro a metà, orizzonte psichico ed unico segnale che distingue l’ambiente.
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celeste,
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