Sospesa
Il desiderio dell’autrice non è quello di rappresentare oggetti e figure appartenenti alla sfera femminile bensì innalzare una valorizzazione di genere nei propri ruoli. L’individuazione e isolamento di alcuni utensili, attribuiti per consuetudine alla donna, vengono posti in teche consentendo al fruitore una contemplazione riservata che erompe in una venerazione appartenente alla visione delle sacre reliquie. La medesima devozione ritorna tangibile nelle forme femminili suggellate nei contenitori di vetro che, come le teche, custodiscono l’umana figura staccandola dalla attorniata fisicità per condurla ad una eccelsa sublimazione.
gLove
In questa opera il guanto di gomma, ormai archetipo della stagione della Pop Art, ritorna ad esprimere la sua originaria funzione di oggetto quotidiano specificamente attribuito al mondo domestico femminile, ma invece di simboleggiarne l'aspetto discriminatorio e retrivo esso ne ricodifica il significato in una esaltazione post-femminista della differenza di genere e delle sue peculiarità, specificamente di quelle femminili identificate nella determinazione, abnegazione, resilienza, e soprattutto nella consapevolezza della propria capacità di amare: gLove, appunto. La campana di vetro in cui il guanto è custodito non intende circoscrivere nessun spazio sacro, piuttosto definisce un contesto teso ad esaltare il valore traslato dell'oggetto, e dunque del ruolo che esso rappresenta.
L'attesa
questo lavoro nasce dall’esigenza di sublimare un’attesa, una condizione emotiva, un tempo sospeso di riflessione. La collana sfilata manifesta una rinuncia ad un ruolo di genere, un affrancamento dal passato, una reinvenzione di sé. Il vento anima la scena suggerendo ed accompagnando uno “spleen” mistico, privato però della sua componente decadente ed arricchito di luce meditativa. La poltrona vuota di velluto rosso materializza l’assenza e simbolicamente ci avvicina alla passione del gesto e del pensiero.
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